L’Isola oggi si trova tra le foci di Adige e Brenta, staccata dalla terra ferma ad ovest da un canale definito Busiola che mette in comunicazione i due fiumi. I primi rilevanti insediamenti di cui rimane traccia e storia risalgono alla seconda metà dell’800. Precise testimonianze ci narrano di grandi estensioni di terreno mantenute per lo più allo stato naturalistico.
Una di queste era la proprietà dei conti Comello, i quali utilizzavano il territorio prevalentemente per la caccia. Oggi è ancora visibile, anche se ormai diroccata la grande corte con una fila di costruzioni rurali che servivano appunto quale “Casone” di caccia.
La parte coltivata dei terreni veniva prevalentemente inseminata a patate, ma molti altri ortaggi vi crescevano rigogliosamente. Cipolle, cavoli, verze, cappucci, zucche, fagioli, carciofi, piselli, carote, trovarono tra quelle sabbie l’habitat ideale. Sorprendentemente il radicchio, attuale cavallo di battaglia dell’orticoltura locale non era conosciuto. L’orticoltura a quel tempo nacque dalla caparbia volontà di alcuni lavoranti abitanti a Sottomarina che con i pochi mezzi allora disponibili e con grande fatica spianavano sempre più le dune, alte anche 15 metri, che si formavano naturalmente ad Isola Verde.
Un occhio di riguardo meritano le foci di Adige e Brenta, zone dal punto di vista naturalistico di rara e suggestiva bellezza soprattutto quella dell’Adige che comprende anche un tentativo di portualità; materia, che meriterebbe ben altri sviluppi.
Gli amanti della pesca sportiva in mare, sappiano che al largo della foce del generoso fiume si possono frequentemente fare catture interessanti. Molto proficua risulta essere la pesca allo sgombro.
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